TERAMO – Vinicio Capossela fa il prezioso. Era tutto pronto per accogliere il cantautore al Teatro Comunale: l’assessore Guido Campana, da buon cerimoniere, aveva organizzato la consegna di una targa al cantante con su scritto il titolo del suo album dal titolo “Marinai, profeti e balene”, e una dedica altisonante “ad un artista geniale e straordinario” da parte del sindaco Maurizio Brucchi. Qualcosa però è andato storto: la conferenza stampa, convocata alle 20, un’ora prima del concerto, è stata prima rimandata alle 20,30 e poi annullata. Motivo: secondo Capossela ci sarebbero stati “troppi giornalisti”. Inutile il tentativo di mediazione effettuato dallo stesso Campana, che è entrato nel camerino dell’artista provando a spiegargli che c’erano diversi giornalisti ad attenderlo sulle scale, proprio di fronte alla porta del suo camerino. Niente da fare: Capossela si è impuntato e ha chiesto all’assessore di scegliere un paio di televisioni e di testate. Ovviamente Campana si è rifiutato (anche perché la conferenza stampa era stata convocata attraverso un comunicato ufficiale inviato dal Comune a tutte le Tv e le testate giornalistiche locali). Risultato: Campana ha tenuto per sé la targa (pensando di “riciclare” almeno la custodia che la conteneva per altre occasioni) ed è rimasto ad ascoltare il concerto in piedi e con le braccia conserte, per poi uscire fuori dalla sala a metà esibizione. "Era un’idea carina – ha detto Campana – volevamo consegnargli la targa-ricordo alla presenza della stampa teramana, ma purtroppo è andata diversamente. Mi dispiace e chiedo scusa". Il concerto di Capossela non è stato sold out come quello del 2009: al botteghino del Comunale sono stati venduti solo 200 biglietti, altri 300-350 circa sono stati acquistati tramite gli altri canali di vendita. In platea e in galleria si contavano comunque molti posti vuoti: da qui, forse, il nervosismo del cantante che si è presentato sul palco con una scenografia d’impatto, tutta incentrata sul tema del mare, ma che non ha saputo del tutto trascinare il pubblico come suo solito, tanto che, anche su uno dei pezzi più amati del suo repertorio, “Il ballo di San Vito”, nessuno si è alzato a ballare. I prezzi dei biglietti sono sembrati proibitivi, soprattutto per un pubblico giovane: 69 euro per le “poltronissime”, 57,50 per il secondo settore e 45 euro la galleria. Forse, in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo anche il riottoso Capossela avrebbe potuto ridurre un po’ le sue pretese.
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